
Manoscritti
Vuoi pubblicare con RAWLINE?
Bene.
C’è una sola regola.
Qui non si cercano scrittori perfetti.
Si cercano storie vere, profonde, acute. Che abbiano dentro qualcosa di autentico, anche quando sono pura invenzione.
Ricorda il nostro motto: libri per colpire la mente, non le vetrine.
Non ci interessa se hai fatto tre corsi di scrittura creativa online e non sei stato tra gli allievi che sono riusciti a soddisfare i gusti e l’opinione dell’istruttore.
Non ci interessa se il tuo manoscritto ha qualche refuso, se la punteggiatura zoppica o se la struttura non è da manuale.
Cerchiamo onestà narrativa. Racconti ed emozioni autentiche, anche se ti dicono che sono importanti solo per te.
Pensieri che spostino qualcosa, anche solo di un millimetro.
Se hai un’idea che ti scava dentro, un ricordo che fa ancora rumore, un’esperienza che ti ha cambiato, una nostalgia tua o di famiglia, un’avventura, un fantasy, un’ucronia, una poesia, o anche solo un’intuizione potente, che può colpire chi la leggerà, allora potresti essere nel posto giusto.
Consulta il Manifesto della Rugged Writing, la nostra cifra stilistica. Naviga nel sito, cerca di capire se il tuo manoscritto è in linea con il nostro progetto editoriale.
Non concentrarti sulle collane: non ci interessa se il tuo testo rientra in quelle esistenti.
Da noi sono i libri a guidare le collane, non il contrario.
Nell’ordine del buonsenso, valutiamo tutto. Leggiamo tutto.
Senza pregiudizi. Senza agenzie letterarie di mezzo. Senza elenchi puntati di caratteristiche da mercato commerciale.
C’è una sola regola: stupiscici.
Ma attenzione: non cerchiamo effetti speciali. Ci colpiscono molto di più l’altitudine dell’intelletto e la profondità delle emozioni. Sono le montagne russe che, davvero, non ci annoiano mai.
La nostra preghiera
Emozionaci. Colpiscici.
Facci perdere il treno, passare l’autobus sotto il naso, rimanere in fondo alla fila in posta senza accorgercene.
Facci star svegli di notte, con le pagine che spingono contro le palpebre.
Immergici nel tuo mondo. Con la delicatezza di una carezza o la forza di uno schiaffo, ma immergici.
Non serve che la tua storia segua le regole editoriali classiche, né che rompa per forza gli schemi con ribellione. Mandacela com’è, come ti hanno detto che è. Cruda, ruvida, imperfetta. Raw.
Non preoccuparti nemmeno del confezionamento.
Siamo abituati a individuare il potenziale, nel detto e — soprattutto — nel non detto.
Non ci impressionano i fuochi d’artificio che illuminano cliché, tendenze e mode.
Non ci colpiscono le frasi brillanti che servono a mascherare il vuoto.
Guardiamo ciò che resta dopo: la scia del pensiero, che ti segue quando cammini. Il dettaglio che non si toglie più dalla testa.
Ci coinvolgono sia l’eccesso intelligente, sia l’emozione pacata.
Apprezziamo ogni forma di scrittura che abbia un perché, un motivo, un fine ultimo. Anche personale, anche taciuto.
Cerchiamo letteratura viva, scritta “per un motivo”. Non per il pubblico dello scaffale in prima fila.
Se trovi affinità tra ciò che scrivi e il modo in cui pensiamo ai libri, se hai letto qualcosa di nostro e ti sei sentito a casa, allora mandaci il tuo manoscritto.
E se qualcuno ti ha detto che la tua è una storia troppo personale, troppo piccola o troppo banale, non darti pensiero nel proporcela. Forse è solo troppo vera per chi non ha voglia di ascoltarla.
O, più semplicemente, non rientra nelle esigenze commerciali di una grande casa editrice.
A noi interessa che sia autentica. E che possa toccare almeno un’altra persona. Anche solo una.
Il nostro modello editoriale ci permette di pubblicare libri che non necessariamente venderanno migliaia di copie. A casa nostra, una Casa Editrice, il valore di un libro non si misura in scaffali occupati o copie spedite, ma in ciò che riesce a lasciare.
Un’idea, un’emozione, un frammento di consapevolezza. Un ragionamento o un pensiero.
Quali caratteristiche deve avere?
Una storia scritta di proprio pugno, con l’Intelligenza Artificiale, su dettatura di un amico, di un antenato in sogno, o degli extraterrestri.
Non ci interessa chi l’ha forgiata. Ci interessa che cosa ci lascia addosso.
Se colpisce, resta. Se non colpisce, non resta. Questa è il nostro spartiacque.
Se hai usato l’Intelligenza Artificiale non è un problema, non ne siamo spaventati. Anzi, la usiamo anche noi per la nostra quotidianità.
Pensa che abbiamo pubblicato un libro di 700 pagine nato da un confronto tra una persona reale e ChatGPT (un modello di IA), su temi sociali di importanza vitale.
Pensa che abbiamo fatto estrarre all’AI il talk audio del nostro Manifesto della Rugged Writing, e ne ha creato un’overview perfetta.
Perciò: se uno strumento ti serve per esprimere meglio quello che vuoi dire, usalo.
ChatGPT, Gemini, Word, Google Translate. L’aiuto del pubblico, del 50-50, della fortuna. Midjourney, Photoshop, AutoCAD.
Per noi è importante solamente che tu abbia usato ciò che ti poteva aiutare a esprimere il tuo vero potenziale, non quello ingabbiato dai limiti che altri mettono perché le tecnologie arrivano troppo in prossimità della pensione.
E no, non serve che sia un’idea mai sentita. Serve che sia “a modo tuo”.
Pensata. Con una voce.
Serve che sia unica, anche se è la tua idea su un’idea altrui.
Ti piacciono gli zombie?
Non mandarci una storia sugli zombie dove la civiltà deve sopravvivergli, o con una storia d’amore tra uno di loro – con ancora un po’ di cervello – e una ragazza umana.
Mandaci invece una storia in cui in tutto il mondo ci sono ormai solo zombie che vagano senza senso perché non c’è più nessuno da zombificare – hanno finito il giro -, dove nessuno ha più niente da fare in quella pace eterna augurata dalle antiche scritture e finalmente raggiunta. Un mondo in cui non hanno più nessuno da inseguire, uno scopo per cui deviare. Raccontaci di come si annoia uno zombie, di quello che fa per passare le sue giornate, di quella partita a briscola durata cinquant’anni (con i loro tempi, non muoiono, sono già morti) che quattro di queste povere creature disoccupate e disadattate hanno fatto quando, nel loro inquieto avanzare, sono arrivati al circolino del paese.
Mandaci pure i vampiri, ma non quelli che succhiano il sangue alle persone e fanno innamorare la Bella di turno. Parlaci piuttosto dei vampiri emozionali – quelli che ti asciugano l’umore inviandoti vocali da dodici minuti per farti diventare parte delle loro vortice quotidiano, senza fine, di disperazione – e del loro cacciatore, in cerca di vendetta per la moglie alla quale uno di questi vampiri sociali ha scheletrizzato non solo le forze, ma anche la pelle, la speranza della normalità, lasciandole intatti gli occhi solo perché possa continuare a vedere bene l’abisso dell’animo umano.
Inviaci le cronache di una lotta secolare tra una stirpe di burattinai e l’odiato circo della mezzanotte, il quale sparge nel mondo un virus che costringe le persone a far ridere gli altri, pena incredibili dolori, con l’obiettivo di trovare un umano in grado di far sorridere, almeno una volta, l’inespressiva fondatrice.
Raccontaci la politica usando gli animali.
Raccontaci la critica del mondo attraverso la vita di un uomo indistruttibile, perché è il più grande perditore di tutti i tempi.
Raccontaci di come si può spiegare a un quadrato bidimensionale cos’è la terza dimensione.
Raccontaci di come il medioevo sia andato in rovina a causa del commercio delle spezie.
Se è un guizzo anarchico, che lo sia con intelligenza.
Se è un trattato scientifico, che sia creativo.
Leggiti Allegro ma non troppo, leggiti Flatlandia.
Leggiti 1984 o La fattoria degli animali.
Spiegano meglio di ogni altro libro qual’è l’idea editoriale RAWLINE.
Prima di inviarci il manoscritto
Prenditi qualche minuto, leggi i contenuti delle considerazioni che seguono, sono tutte fondamentali per far sì che il tuo testo riceva l’attenzione che merita.
Non sono cavilli burocratici, ma risposte sincere a dubbi che – se sei come noi – ti sei già posta/o. Ti faranno anche capire come ragioniamo, dall’altra parte.
Ricorda che RAWLINE pubblica solo scrittura Rugged. Non stiamo parlando di uno stile da imitare, ma di una direzione, di un’intenzione. Leggi il nostro manifesto: Non è un documento di regole ma di principi che ci guidano nell’uso della stessa per portare avanti il nostro modo di fare editoria.
Prima di inviarci il manoscritto, assicurati di essere in d’accordo con tali principi.
Manifesto audio
Non chiediamo né soldi, né contributi.
RAWLINE è una casa editrice NON a pagamento. Non ti chiederemo un euro. Non ti proporremo “contributi alla pubblicazione”, crowdfunding camuffati, né pacchetti da migliaia di euro con editing e stampa inclusi.
Il nostro unico interesse è la tua storia. Se ci convince, se ci colpisce, investiamo noi. Punto.
Funziona così: tu scrivi, noi realizziamo il libro. Le piattaforme lo vendono. I guadagni si dividono. 50-50.
Nessun magheggio, nessun contratto-trappola. Solo un modello sano e sostenibile, reso possibile dal print-on-demand e dalla vision della Rugged Writing.
Se vuoi saperne di più, abbiamo spiegato tutto nella pagina dove parliamo della nostra Casa editrice. La puoi leggere con calma, se vuoi. Ma la regola resta una: niente soldi in anticipo, solo valore condiviso.
Sicurezza e riservatezza.
Se è la prima volta che invii un manoscritto, è normale avere un pensiero che ti attanaglia: “E se me lo rubano? Se me lo copiano? Se lo pubblicano a con un altro nome?”
Risposta breve: non si può. Nessun editore può.
Per legge.
Il diritto d’autore nasce nel momento stesso in cui metti nero su bianco una storia o un’idea creativa. E dal momento in cui la invii a qualcuno, esistono mille modi per dimostrarne la paternità: la mail stessa, una PEC, una raccomandata a te stesso con ricevuta di ritorno e plico sigillato, persino una chiavetta USB sigillata in un cassetto con i file originali o qualunque elemento che fissi il fatto che l’hai scritto tu.
Ma se serve un’altra rassicurazione, eccola: nessun editore pubblicherebbe la tua storia senza un regolare contratto di edizione. Pensa a una casa editrice molto famosa, oppure una emergente come noi. Secondo te si correrebbe il rischio di compromettere tutto per una cosa del genere? No di certo. Se si pubblica un manoscritto, è interesse innanzitutto dell’editore che avvenga sulla base di un contratto.
Anche RAWLINE, che è giovane e fuori dagli schemi, firma regolarmente un contratto editoriale con ogni autore.
Quindi: se il tuo dubbio è “rischio che me lo plagino inviandolo?”, la risposta è no.
Puoi starne sicuro.
Con noi o con qualsiasi altro editore.
Entro quando devi inviarlo? Entro Marzo?
No.
Per noi è sempre il momento giusto, se il testo è pronto. Non c’è un giorno, un mese, una stagione in cui “chiediamo di inviare i manoscritti”. Va sempre bene.
Il nostro progetto editoriale non funziona a scadenze, né a stagioni editoriali.
Non siamo legati a grandi distributori, non dobbiamo pianificare entro Marzo le uscite di tutto l’anno. Non abbiamo agenti che ci soffiano sul collo con le schede da mandare alle librerie.
Siamo liberi.
Liberi di ricevere un testo anche a Natale. O a Ferragosto.
Liberi di leggere una storia e decidere che vale la pena, anche se abbiamo già pianificato uscite per Settembre.
Se è in linea con il nostro progetto, di interesse per la redazione e se è pubblicabile, la pubblichiamo.
Anche subito, il tempo di un editing e dell’ impaginazione e sarà in vendita.
Se la scelta ci costringerà a far uscire sei libri insieme, dei quali quattro non previsti, non sarà un problema.
Perché quando ne vale la pena, vale la pena.
Deve essere completo.
Il tuo testo non dev’essere per forza la versione finale, la finalissima-2 o la finalissimissima.
A quella possiamo arrivarci insieme.
Può avere ancora qualche sbavatura, qualche appunto a margine. Nessun problema.
Ma il contenuto deve essere completo: non prendiamo in considerazione una storia a metà, una scaletta con qualche scena, o la bozza di un’idea.
Anche se scrivi un trattato o un saggio, abbiamo bisogno di vedere la traiettoria, la forma, il disegno logico.
Ci serve capire il tuo progetto, certo, ma soprattutto dobbiamo comprendere il percorso che hai pensato per il potenziale lettore, dal punto A al punto B.
Vogliamo capire quale traiettoria seguirà.
Vogliamo studiare il viaggio, non possiamo farlo se ci mandi solo il programma delle tappe all’autogrill.
Attinenza al progetto editoriale.
Ti proponiamo una forma di rispetto reciproco.
Non mandarci un manoscritto a caso, senza nemmeno aver letto chi siamo.
Prima di inviare, assicurati sia attinente al progetto editoriale. Leggi il manifesto della nostra Rugged Writing, se ti capita leggi anche gi estratti dei libri, o un libro che abbiamo già pubblicato, magari prestato da un’amica o un amico.
Chiediti se il tuo libro si sentirebbe a suo agio sul comodino di Sofia, insieme ai nostri. Non per concetto, ma per direzione.
Se vedi affinità in come facciamo tutto questo, se senti “una sensazione di casa”, invia senza pensarci due volte.
Se pensi che potremmo capirlo, mandalo.
Se hai il dubbio che non faccia per noi, mandalo lo stesso. Lo leggeremo, eventualmente te lo diremo noi: ne parleremo insieme.
Dedica tempo al nostro progetto, perché noi lo dedicheremo al tuo: ti risponderemo entro i tempi riportati al punto successivo.
Sarà una risposta vera. Scritta da una persona vera. Dopo una lettura vera.
Tempi di risposta.
In media i nostri tempi di risposta rientrano tra le 4 e le 8 settimane. Ma spesso anche meno.
Giusto il tempo di leggerlo, farci trasportare dalla tua storia, pensarci e scriverti una risposta dedicata.
Rispondiamo sempre, a tutti, indipendentemente dalla lettura e dalla valutazione dello scritto. E quando lo facciamo, dedichiamo attenzione e tempo a te e al tuo testo: niente messaggi in stile “tanti cari auguri a te e la tua famiglia”.
Non li sopportiamo, noi per primi.
Ti scriveremo anche se il manoscritto non è stato selezionato perché non in linea con il nostro progetto editoriale. Ci prenderemo il tempo di spiegarti il perché. A volte è solo una questione di direzione. A volte manca qualcosa. Altre, testo e progetto non hanno obiettivi in comune. Tieni conto che la gran parte delle motivazioni sono, semplicemente, legate proprio al nostro tipo di editoria.
In ogni caso, ci confronteremo. Se nelle nostre motivazioni vedrai le possibilità di riproporcelo tenendo in considerazione i nostri pensieri e punti di vista, quando sarà nuovamente pronto – anche a distanza di mesi – invialo nuovamente. La porta sarà sempre aperta.
Cosa inviare.
Inviaci il materiale attraverso il modulo che trovi nella sezione successiva di questa stessa pagina.
Non via email.
Non nel corpo del messaggio.
Non leggiamo “qualche pagina a titolo di esempio”.
Ci serve il file completo, quello che possiamo usare per appuntarci le cose con la “penna blu”, aggiungere note accanto alle idee, immagini, domande che la storia ci lascia addosso.
Vogliamo lavorarci sopra, fisicamente, con calma, come si faceva una volta, ma con lo sguardo rivolto in avanti.
Se il testo prevede immagini, schemi & co, comprimi tutto – compreso il testo – in un file Zip, non ci crea nessun problema.
C’è un’unica eccezione: se hai stampato la tua opera – per esempio in A4 con la Laserjet, – se l’hai spillata a mano, se è piena di appunti a margine, puoi inviarla via corriere con ricevuta di consegna (non raccomandate postali, non la ritireremo). Se ci sono mappe, diagrammi, disegni, cronologie, linee del tempo, pezzi di mondo costruiti a mano, ci farà piacere riceverli. Sono i segni di chi non ha solo scritto, ma ha vissuto la propria storia.
Amiamo vedere gli spazi di ragionamento: quelli più larghi della pagina del libro, dove le idee si appoggiano prima ancora di diventare righe ordinate. Ci piace scoprire anche i margini del foglio, non solo quello che sta nel centro.
Se ritieni che tutto questo possa aiutarci a capirti meglio, mandacelo usando il modulo del sito o con un mezzo fisico.
Una sola raccomandazione: non inviare via corriere originali unici.
Non possiamo garantire la restituzione del materiale fisico, quindi evita di mandarci l’unica copia esistente scritta a mano in inchiostro simpatico.
Piuttosto inviaci le fotocopie, non ci formalizziamo.
Hai usato l’IA per testi, immagini o altro?
Bene! Per noi non è un problema.
È un valore.
L’unico requisito è che tu l’abbia usata con intelligenza.
Se il tuo lavoro è nato – tutto o in parte – con l’aiuto di un’Intelligenza Artificiale (testi, immagini, mappe, schemi, riassunti, canzoni, confronti vocali, video), diccelo pure, senza paura: non lo riteniamo un difetto.
Anzi, ci interessa. Ci incuriosisce.
Apprezziamo il modo in cui, tutti i giorni, l’IA aiuta anche noi a pensare meglio e più a fondo.
Non siamo nel cerchio di quelli che dicono “ci ruberà il lavoro”. Anzi. Lo riteniamo uno strumento molto utile, perché se usato con lucidità può fare una sola cosa: amplificare l’intelligenza, come una lente di ingrandimento.
Considera che uno dei primi libri che abbiamo pubblicato è nato da un confronto diretto tra l’autore e ChatGPT. Una co-scrittura trasparente, viva, ragionata.
Un libro che funziona non “perché è moderno”, ma perché è vero, vivo.
Hai scritto con Gemini? Hai corretto con ChatGPT? Hai costruito un universo narrativo con Claude o reso vivo un personaggio con VEO 3?
Va benissimo.Basta che tu non abbia preso per buone “alla cieca” le risposte del modello linguistico, che ci sia stata verifica o conferma di quello che ne è uscito.
Insomma, basta che tu abbia mantenuto il controllo sulle tue idee, sul perché le hai scritte.
Dal canto nostro, non staremo lì a sezionare ogni frase con la pinzetta per capire se l’ha scritta un umano, un cyborg o un modello linguistico artificiale basato su IA. È irrilevante.
Ci interessa che il deus ex machina sia tu. Con la tua visione. Con la tua voce. Con la tua sincerità.
Con la tua personalità.
Ah, ti interesserà sapere che l’IA viene utilizzata da più autori di quello che pensi. Solo che non lo ammettono per paura di essere giudicati. Valli a capire.
Lingua del testo per la valutazione.
Valutiamo solo testi in italiano.
Anche se il tuo sogno è pubblicare in inglese, spagnolo, islandese o in klingon per gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale, per ora ci serve leggere ogni parola nella nostra lingua madre.
Non per provincialismo, ma per comprensione profonda di quello che hai scritto.
Ogni frase ha una sfumatura. Ogni citazione ha un senso. Ogni scelta di tono, ritmo o respiro ci deve arrivare senza filtri.
Se decideremo di partire insieme, poi penseremo alla lingua finale, alle traduzioni e al resto del viaggio.
Ma prima dobbiamo capire davvero la tua opera, nella lingua in cui possiamo cogliere tutti i dettagli.
Anche quelli non detti.
Motivazioni.
Infine, ci farebbe piacere se ti prendessi una mezz’ora – una vera, di quelle in cui ti siedi e ascolti il tuo Io interiore più sincero – per raccontarci, davvero, perché hai scritto questa storia.
Raccontaci qual’è stata la forza propulsiva che ti ha fatto portare a termine con successo questo progetto di vita.
Per noi è importante saperlo, siamo interessati a conoscere la spinta che ti ha fatto iniziare. Ci piacerebbe sapere dov’eri, cosa ti ha acceso, chi avevi intorno, cosa hai perduto o chi volevi raggiungere.
Nei limiti di quello che ti senti di condividere, scrivici qual’è stata la scintilla.
Per chi l’hai scritta.
Perché l’hai finita.
Qual era il tuo nodo in gola, la tua urgenza, il tuo motore.
Facci capire da dove arriva tutto questo. Perché è lì che guarderemo mentre leggeremo: nel posto da cui è partito tutto. È l’unico modo per apprezzare la profondità di quello che hai scritto.
Così, se il libro ci farà sentire qualcosa, sapremo subito il perché.
Ok.
Se fa per te, inviaci il manoscritto
Se hai trovato affinità con il nostro modo di intendere l’editoria, se il manifesto ti ispira, se pensi che RAWLINE possa essere una nuova casa, non esitare a mandarci la tua opera.
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